Chi siamo?

La mia foto
Una domenica pomeriggio, tornando verso Bologna per gli stradelli guelfi, godendo del paesaggio, pensammo: “come sarebbe bello fare queste strade con le nostre bici”. Ci siamo guardate negli occhi: in quell'istante è nata l’idea del bigatour. Siamo 6 donne del 2012: precarie, flessibili, senza soldi, artiste, ciapinare, più vicine ai 30 che ai 20, abitiamo a Bologna, ma non siamo tutte bolognesi, e ci siamo trovate un po’ per fortuna, un po’ per caso, un po’ in un b.u.c.o. Usiamo la bici quotidianamente come mezzo di spostamento, crediamo in una vita con spirito sostenibile, non abbiamo soldi per fare grandi viaggi, per comprarci le bici da corsa e per pagarci l’acquagym e la palestra che ti fanno il culetto sodo ogni mese. Così partiamo con grazielle e bici da città, con poche cose ma molto entusiasmo, nel mese più caldo sì, andando a trovare genitori e amici, all’avventura, cantando, per strade ciclabili e sostando in campi di contadini con frutta. 6 donne, 6 bici, 11 ruote (la ruota di Blatta-la graziella ci ha abbandonato a 2 km dalla fine..) 2 tende, 1 mappa rispettata, 1 carrellino miranda, 1rapporto amoreodio con i pantaloncini imbottiti = 28. La luna ci ha portato fortuna

domenica 23 dicembre 2012

perché non devono andare da nessuna parte


Quest'estate Giacomo è partito da bologna insieme a un gruppo di ragazzi e ha viaggiato in slovenia-ungheria-romania-bulgaria-serbia-montenegro-bari-italia in autostop e sacco a pelo. 
Approfittando di passaggi estemporanei, affidandosi al caso, fidandosi e lasciandosi trasportare dal come viene.
Abbiamo parlato di bigatour, incontri, tappe, viaggi, miraggi...

"La libertà di avere una casa nello zaino mi ha fatto pensare che se la lumaca e la tartaruga vanno così piano è perché non devono andare da nessuna parte, ma viaggiano per piacere. 
Non voglio produrre niente e non voglio consumare niente, voglio aggiustare, trasformare, riciclare...
Ho pensato che le vacanze come queste mettono in moto il karma: danno possibilità alle persone di aiutare qualcuno, di fare gesti positivi come dare passaggi o ospitare sconosciuti; e dà a chi viaggia la possibilità di avere fiducia negli altri, oltre a enormi debiti di karma: forse la buona azione ricevuta da un rumeno verrà compensata su di un francese di qui. Facciamo import-export."

Questo è quello che Giacomo scrive, e non posso far altro che pensare Sante Parole.
Fondiamo un'impresa che faccia import-export di karma.





lunedì 10 dicembre 2012

di bici e di neve.

Ma chi l'ha detto che in inverno la bici non si usa?

Il freddo pungente è davvero pungente, le mani si raffreddano anche coi guanti e il naso si screpola. Ma intanto le gambe si scaldano, l'aria fresca ti sveglia di più alla mattina e ogni volta che arrivi a destinazione è come arrivare in uno chalet di montagna dopo una lunga sciata.
...E allora forse anche il cuore si scalda?

Ma quanto bello sarebbe avere il tempo per prendere e passeggiare, con o senza bici, in queste prime nevi e con quest'aria così buona da mandar giù?


Noi continuiamo a scorrazzare per la città su due ruote...non sono cambiati i tempi di precarietà e le auto, quelle scatolette carine con il riscaldamento dentro, poco ci servono.

Bologna è appena stata sede di una polemica a causa di un'ordinanza del Comune: un bell'articolo diceva che i mezzi a due ruote con la neve non potevano girare e chi veniva sorpreso in giro veniva multato con 39 eurini di multa. Per fortuna, dopo una rivolta del mondo a due ruote e non solo, l'ordinanza è stata ritirata.

Ho pensato che prima di farmi la multa devono prendermi.
Ho pensato che avrei accettato la multa solo se a farmela fosse stato un vigile in bici.
Ho pensato che basta andar un po' più piano, mettere i giusti accessori e che in bici con la neve e il freddo ci si va.

Perché è bello avere il freddo pungente in faccia, è bello parlare e chiedere informazioni alle persone al volo, è bello incontrare gente per caso, è bello scaldarsi dentro, è bello vedere le foglie gialle e rosse che riprendono i colori dei palazzi di Bologna, è bello guardare gli altri ciclisti sotto l'acqua e scambiarsi uno sguardo di "massima stimaaaa", è bello rinchiudersi in un bar perché fa troppo freddo, è bello fermarsi sotto un portico perché diluvia, è bello perché è tutta vita che entra dentro.


Ho pensato anche a quanti viaggi vorrei fare a due ruote in inverno

martedì 4 dicembre 2012

you are here


Oggi ho scritto una lettera a un amico che vive lontano, che non sentivo da tempo e che quest'estate se ne è andato in giro in autostop. Dalla finestra il cielo è bianco, sembra esserci un gran freddo là fuori, la bici ha il sellino congelato, il lavoro dista 20 minuti di pedalata. 
Però penso ad agosto, al caldo e a tutto il resto:

"...Questa estate è stata una delle più belle: ho viaggiato dentro e fuori di me, ho incontrato delle persone pure, ho respirato, il battito del cervello si è adattato alla lentezza, il corpo si è ascoltato, il cuore anche. Eravamo sempre accaldate, sudate, affamate. Dopo anni ho rivissuto la fame, sentire i crampi allo stomaco, sentire il cervello annebbiato e poi le forze che ritornano al primo morso di pizza, sentire i muscoli che fanno male e stenderli con lo yoga al mattino.
Mi sono trovata a pensare spesso al karma positivo, alla generosità disinteressata che ho incontrato e ancora non so dargli una spiegazione; forse doveva essere così e basta, forse bisogna avere più fiducia di quanta immaginiamo.
E poi ho pensato che si fa presto ad abituarsi allo stare in moto, seppure costi fatica, e invece non ci si abitua mai del tutto alla città, anche se la città è piccola e familiare come lo è bologna per noi. Da quando sono tornata però è come se quella bicicletta me la portassi dentro, come se non vedesse l'ora di uscire di nuovo..."

La bicicletta tra cuore e polmoni.

Buona giornata di dicembre.



venerdì 2 novembre 2012

Ci siamo sposate

...tra noi 6 e Cristiano. E' stato bellissimo.

A voi scoprire a che punto del video sono le nostre nozze.


Per chi si chiede...ma che diamine di evento è?
 E' una festa di autofinanziamento per le attività dell'associazione Oltre..., 
ovvero quel magico mondo che ci ha fatto incontrare.

Bigatour r-esiste


martedì 9 ottobre 2012

sui racconti e sulle bici dei bambini

Ieri ho realizzato che le cose che ho voglia di scrivere mi vengono in mente principalmente quando sono in movimento.
L'altro giorno per esempio arrancavo sul ponte san donato per andare a lavorare e ho immaginato una storia fatta di mare e vento, partenze e ritorni. Anche il treno è un ottimo sollecitatore di invenzioni narrative, e l'autobus è una balena di pinocchio dentro alla quale leggere storie.

sabato 6 ottobre 2012

Al polso una catena...

...di bicicletta.

Ieri sera abbiamo ringraziato al b.u.c.o. chi ci ha supportato/sopportato/ospitato prima durante e dopo il viaggio con una cena preparata con molto amore.

Nulla in confronto a quel che abbiamo ricevuto e che ancora ci fa brillare gli occhi.

A sorpresa sono arrivati dei timbri e degli stencil.
A sorpresa è arrivata una torta con le bici disegnate.
A sorpresa è arrivato un braccialetto a testa fatto con una catena di bici: una bici speciale, quella di Claudio che si è fatto tutta l'Italia su due ruote.

Grazie Claudio, questi braccialetti serviranno a ricordarci i km, la leggerezza, la lentezza ma soprattutto servirà a ricordarci...
che la catena è un po' come l'amicizia.

E' un ingranaggio fatto di tante parti e se si rompe un pezzo, cade tutto.
Che è delicata e la devi trattar con cura e, se a volte cade, la devi tirare su ungendoti le mani: se no rimani fermo.
Che se fa rumori devi tirarla bene, né troppo se no si spezza, né troppo poco se no cade: cercare l'equilibrio giusto.
E poi se la catena è su, per continuare a farla andare bene va tenuta con riguardo, pulita facendo girare i pedali, a volte anche all'indietro, così che l'olio possa arrivare dappertutto, anche fino al cuore.
Poi, se il cambio è quello giusto e la catena è su, puoi arrivare dove vuoi.

Al polso abbiamo molto di più di un pezzo di catena.

Foto del prezioso Gaetano Chiodini

giovedì 4 ottobre 2012

Topinambur

A volte capita che ci si affeziona alle cose.
Un disco. Una tazza. Un vestito.

Durante il bigatour ho indossato un vestitino comodo nero a pois verdi, così comodo che andava bene per pedalare (mettendoci sotto i pantaloncini imbotti!), per uscire la sera, per andare a fare escursioni notturni nel Conero...insomma una di quelle cose "mai più senza".
(Un vestito regalato da un'amica perché non lo metteva più...e che ora ne ha viste delle belle!)

E' autunno, ci metto sotto un paio di leggins, mini stivaletti e così va bene anche per questa mezza stagione.

Capita che percorrevo le strade della bassa pianura bolognese in una splendida giornata di sole di inizio ottobre.
Strade che assomigliano tanto agli Stradelli Guelfi, dritte e con poco traffico, dove trovi la signora che ha appena fatto la spesa, cacciatori sull'argine e tanti fiori gialli lungo i campi - quei fiori gialli bellissimi e altissimi che arrivano in autunno e che sputano ancora dove abitava la mia nonna, quei fiori gialli bellissimi che a me ricordano tanto la mia nonna.

Percorrevo quelle strade con lo stesso pandino a metano in cui è sbocciata l'idea del bigatour e con lo stesso vestitino nero a pois.

Ho desiderato tantissimo parcheggiare l'auto, chiamare le mie amiche, prendere la bici e ripartire.



Tornata a casa ho guardato su wikipedia e ho imparato che quei fiori gialli bellissimi sono di Topinambur.

Ecco in una domenica di sole in autunno porterò le mie amiche del bigatour a cercare Topinambur.




giovedì 27 settembre 2012

Berlino, Bologna, Milano

Dove siamo state:
Berlino, Bologna, Milano.

Berlino:
Berlino è una ciclabile continua e permanente. E' uno sfrecciare in mountain bike -essì, abbiamo apprezzato e ceduto alle comodità del cambio- , è un graffito a cielo aperto. Berlino è stata condivisione, risate, felpe col cappuccio, biciclette troppo alte -le misure teutoniche sono il doppio delle nostre-. E' stata fatica e lavoro, ma una bella fatica e un bel lavoro.
Abbiamo conosciuto i ragazzi del festival suppe und mucke, con cui il nostro beneamato Gran Festival Internazionale della Zuppa è gemellato, abbiamo lavorato con loro da vere biciclanti multitasking: abbiamo performato con pinne e costumi da bagno, abbiamo ciapinato e costruito carri, abbiamo spennellato, partecipato a picyourkitchen, mangiato, respirato, corso, bevuto la pioggia e bevuto la birra. E soprattutto ci siamo sentite leggere. Tanto leggere da non voler quasi tornare a casa.
Però Lufthansa ci ha offerto il caffè a gratis e quindi abbiamo ceduto.








Bologna:
Bologna nido ci ha accolte come sempre a braccia tese e piene. Piene di cene, ragguagli, inizi di lavori di poche ore, ricerca di occupazione e lancio indiscriminato di curricula.
Il riambientamento è stato lungo, abbiamo dormito molto e molte sveglie sono suonate a orari improponibili; ma Settembre avanza come una livella che equilibra progetti e pensieri e il nido si rassetta con nuove coperte calde.
Le bici stanno bene, ci portano ogni giorno dagli amori, dagli amici, dalle famiglie e dai precari lavori.



Milano:
Ci hanno invitate al goslowsocialfestival.
Sveglia prestissimo, caffè a litri e treno in lenta percorrenza di pianure quasi autunnali.
Il festival era all'acquario, coi pesci che ci nuotavano sopra alla testa. Abbiamo mostrato il nostro video, abbiamo parlato di lentezza, di etica della lentezza, delle tappe, dei chilometri e del perchè Blatta la graziella si chiami così. (perchè è rossa e fastidiosa)
E abbiamo incontrato Claudio di Pedalitalia, che ha condiviso con noi una giornata di sole, passeggiate e aperitivo ai Navigli in una Milano calda e senza auto. 
C'era anche Eva lassù, e ce la siamo portata a Bologna.
Si dovrebbe fare sempre questo nella vita: viaggiare, prendere treni, muovere i pedali, affacciarsi sui fiumi e imparare dove vanno.
foto di claudio busatto






domenica 9 settembre 2012

la velocità giusta.

Siamo tutte tornate a Bologna.
Chi c'è già da qualche settimana, chi da poche ore. 

Bologna ti ricorda in poco tempo che c'è da correre, da trovare lavoro, che c'è quella cosa in sospeso, le bollette da pagare, che c'è da andare al centro per l'impiego, c'è da fare questo, c'è da dormire - o forse no perché l'insonnia torna a fare capitolino..- c'è da riprendere il ritmo
Quanto è difficile quest'anno riprendere il ritmo.
Perché é un ritmo alle volte troppo ansioso, troppo veloce, troppo.

Solo oggi ho recuperato la mia bici.
Avevo in prestito quella del mio coinquilino gli scorsi giorni...ma...
risalire, afferrare il manubrio, risentire quel sellino amato e odiato, riconoscere i rumorini della catena che ti dicono "Sì, qualche riparazione c'è da fare", ricordarsi cosa vogliono dire al cuore quei rumorini. 
E allora gli occhi cominciano a sorridere e l'aria in faccia ti ricorda la leggerezza..la lentezza.

Tenersi stretti la lentezza, la leggerezza, la bellezza del bigatour sono propositi per l'anno nuovo. 
Sì, perché i propositi per l'anno nuovo si fanno a settembre.
E se proprio ritmo vuoi accelerare, sappi che a nostro favore giocano i 350 km fatti: le distanze di Bologna dopo il bigatour sono molto più brevi.

Noi proveremo a starti dietro come in un tango lento. Provando a non inciampare.

Domenica prossima andiamo tutte ospiti al GoSlowSocialFestival a Milano a raccontare la nostra avventura e a ricordarlo a noi stesse - che ci farà senz'altro bene.
In settimana speriamo di andare dalla Claudia, che si è offerta, grazie all'articolo su GreenMe, di regalarci un massaggio shiatsu -we love u-
A inizio ottobre organizziamo la super cena di ringraziamento per tutte le persone che ci hanno sostenuto e aiutato nel bigatour. Cominciate a tenervi liberi e a controllare le buchette delle posta ;)

Nel mentre rimontiamo in sella in città, sperando e volendo mantenere la velocità giusta.


E a chi ci chiede "Come è andato il Bigatour?!" rispondiamo facendo sentire il polpaccio e quasi non parlando perché le parole non bastano mai per descriverne la bellezza.


martedì 4 settembre 2012

La controra

Rubo una citazione a Giada, ma è calzante e appropriata, perchè parla di "un'orgia di analogici nell'era digitale".
Il tempo. 
I fusi orari.
L'alta velocità, Italo, l'aliscafo, achille piè veloce.
Corri veloce sui treni che forano i monti e dal finestrino vedi il verde che si mescola al blu e al giallo, è più o meno tutto marrone, che è la somma di tutti quanti i colori, e questo l'ho imparato osservando i bambini dipingere: alla fine se li lasci paciugare viene fuori sempre il marrone. 
A noi i colori piacciono nella loro interezza, nelle sfumature, nella consapevolezza che il giallo del grano e del girasole sono diversi se li guardi da vicino.
Capita di uscire alle otto del mattino con la pioggia, contare i minuti che mancano prima che arrivi l'autobus come fossero pepite d'oro sullo schermo atc, defluire veloci tra i lavori, e tornare a casa rapidi e affamati col buio e le scarpe stanche. La giornata è finita, le mail lampeggiano, la lavatrice spera di essere imboccata ma non c'è più tempo, perchè gli studiosi consigliano almeno otto ore di sonno.
Da piccola il tempo trascorso a dormire mi sembrava sprecato, l'avevo sentito dire a pollyanna cantata da cristina d'avena, e di questo concetto avevo fatto il mio mantra. Ma era fame di cose e mondi, e non
rincorrersi di scadenze e date.
Devo inviare ancora qualche curriculum e scrivere su un foglio che sì, ho fatto il vaccino dell'antitetanica.
Agosto è stato un tempo zero. Un tempo corpo senza affanni. E' stato distinguere i colori e i sapori, riappropriarsi della digestione, del sonno, della stanchezza, degli occhi, degli odori.
Agosto è stato pieno di tutti quei dettagli che ti sfuggono o si confondono.
E' stato una immobilità umana, non forzata dalle leggi della penisola, ma voluta, scelta, pensata e vissuta.
Respira, pedala, cammina.
Tra l'analogico e il digitale noi preferiamo la controra.
bigatour sugli stradelli guelfi



domenica 2 settembre 2012

il gran finale!

il gran finale.
le ultime foto.
da giulianova, al funerale di blatta, ai monti d'abruzzo, al lago di campotosto e al ritorno a casa.
inizia settembre con pioggia e l'estate sul vetro del pc.

arrivo!

blatta non ci lasciare

ma chiaraboschi non la abbandona

aitanti abruzzesi in soccorso

con la supervisione di gino il meccanico

arrivo bigatour, in giallo

guardando il ciclismo in tivvù

giulianova come los angeles

un serpente-pulcinopio-uccello

verso gli abruzzicimonti

commozione

arrosticini

si mangiano così, aggredendoli

chitarra

sugo, sugo, sugo

ladi e la chitarra

sobbbbolle

mani sapienti

casa ferreo 
buoni da mangiare

achille

letture impegnative

achille cristiano anna

c'era una volta...


aleachille

sabry dancer

ci arrendiamo all'amore

eh si viva l'abruzzo

biliardo

biliardo?

mari e gianlu

mary e paol

faso e chiara

accampamento campotosto

bagnetto a campotosto 

sulla nuvola

un batterista a campotosto

anna e le nuvole e il lago

dopo il caffè, la passeggiata

bentornate

lo conoscete uno che si fa chiamare candy fish?

giocolando

arrostiamo, 24 h su 24

mimesi

punge?

sulla riva del lago

nuove amicizie tedesconie

in passeggiata

luci sul lago

iris nanna

tramonto

lei dorme

fuoco, 24 h su 24

mezzanotte, 15 agosto, i quarantanni di renato, il supporter piu garnde del bigatour

carichiamo e torniamo

grazie mary

cle cassette ci servono per il sole da portare a bologna

de lla

nuove amicizie importanti

ultimo sole

paol alla guida ci porta a casa

io faccio da navigatore

verso bologna col sole a picco