Chi siamo?

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Una domenica pomeriggio, tornando verso Bologna per gli stradelli guelfi, godendo del paesaggio, pensammo: “come sarebbe bello fare queste strade con le nostre bici”. Ci siamo guardate negli occhi: in quell'istante è nata l’idea del bigatour. Siamo 6 donne del 2012: precarie, flessibili, senza soldi, artiste, ciapinare, più vicine ai 30 che ai 20, abitiamo a Bologna, ma non siamo tutte bolognesi, e ci siamo trovate un po’ per fortuna, un po’ per caso, un po’ in un b.u.c.o. Usiamo la bici quotidianamente come mezzo di spostamento, crediamo in una vita con spirito sostenibile, non abbiamo soldi per fare grandi viaggi, per comprarci le bici da corsa e per pagarci l’acquagym e la palestra che ti fanno il culetto sodo ogni mese. Così partiamo con grazielle e bici da città, con poche cose ma molto entusiasmo, nel mese più caldo sì, andando a trovare genitori e amici, all’avventura, cantando, per strade ciclabili e sostando in campi di contadini con frutta. 6 donne, 6 bici, 11 ruote (la ruota di Blatta-la graziella ci ha abbandonato a 2 km dalla fine..) 2 tende, 1 mappa rispettata, 1 carrellino miranda, 1rapporto amoreodio con i pantaloncini imbottiti = 28. La luna ci ha portato fortuna

lunedì 13 agosto 2012

diamo i numeri


Da irene:
Cosa c’era nella bicicletta che inorridiva il generale e innamorava l’anarchico?
(Forse il fatto che la bici è) un mezzo che non sfrutta nessuno, uomo o bestia, e non inquina.
Un mezzo che interagisce con l’unico potere rispettabile: quello su se stessi.
Un mezzo che trae forza e piacere dal lavoro, che adegua lo sforzo all’impresa, che mette in comunicazione le gambe con la testa, e se le gambe sono stanche, neanche la testa può viaggiare.
“la premiata officina dell’anarchico malatesta” di Alessio Lega.
Numeri a caso:

6 donne, 6 bici, 11 ruote (la ruota di Blatta-la graziella ci ha abbandonato a 2 km dalla fine..) 2 tende, 1 mappa rispettata, 1 carrellino miranda, 1rapporto amore odio con i pantaloncini imbottiti = 28.
La luna c’ha portato fortuna.
0 punti di sutura
0 cambi delle biciclette (per chi non avesse capito che non abbiamo marce …)
1 foratura
1 tamponamento (tra bici)
1 sbucciatura
1 villa magnifica sul Parco Naturale del Conero
1 baule
1 escursione di notte
1 compagno di tappa (Bella Claudiooooo)
1 colazione da paura nell’orto
1 furga Tambaba per varcare il Conero
1 non visita alle Saline di Cervia
1 spumante regalato dal bar di S.Pietro in Vincoli
1 bici rotta a 2 km dalla fine
1 non Jamboree
1 direttore artistico
2 striscioni all’arrivo
2 tende
2 riparazioni
3 regioni percorse
3 kg di pesce fritto a San Benedetto del Tronto
4 status aggiornati di nascosto alla Chiara Boschi
5 bici superstiti
6 cavallette in preda alla fame a fine di ogni tappa
6 paia di scarpe col tacco, usate comunque
7 kg totali di massa muscolare acquisita
8 T-shirt della riserva del Conero
9 tappe
9 articoli usciti (forse di più!boh!)
10 telefonate da Radio Città del Capo   
11 sacche da bici
12 gocce di pioggia
28 stelle cadenti

350 km percorsi
1530 foto scattate
Sufficienti:
Salite
Mai abbastanza:
Piade, olive ascolane e arrosticini
Mille:
dolori muscolari e crampi per la fame
indicazioni richieste
punture di zanzare
raggi di sole
ora d’attesa per fare la doccia in 6 e prepararsi alla mattina a partire
Meravigliosamente…:
Le pause riposo nei parchi
LaMiranda
alla sinistra il mare, alla destra i paesi e l’entroterra, diritto la meta, dietro la magia.
Sostenitori e amici di viaggio
Ospitalità ricevute
Ciclabili nelle Marche e Abruzzo
Renato L’uomo Mascherato
Cene delle mamme e degli amici
Chiacchiere sui viaggi, la mitologia, la poesia, l’arte, l’ecologia, la cultura, la cucina, la bici, la natura, il metabolismo, gli uomini.

7500 visite al blog
7500 lentiggini uscite all’Anna
Un altro viaggio è possibile.

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