Chi siamo?

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Una domenica pomeriggio, tornando verso Bologna per gli stradelli guelfi, godendo del paesaggio, pensammo: “come sarebbe bello fare queste strade con le nostre bici”. Ci siamo guardate negli occhi: in quell'istante è nata l’idea del bigatour. Siamo 6 donne del 2012: precarie, flessibili, senza soldi, artiste, ciapinare, più vicine ai 30 che ai 20, abitiamo a Bologna, ma non siamo tutte bolognesi, e ci siamo trovate un po’ per fortuna, un po’ per caso, un po’ in un b.u.c.o. Usiamo la bici quotidianamente come mezzo di spostamento, crediamo in una vita con spirito sostenibile, non abbiamo soldi per fare grandi viaggi, per comprarci le bici da corsa e per pagarci l’acquagym e la palestra che ti fanno il culetto sodo ogni mese. Così partiamo con grazielle e bici da città, con poche cose ma molto entusiasmo, nel mese più caldo sì, andando a trovare genitori e amici, all’avventura, cantando, per strade ciclabili e sostando in campi di contadini con frutta. 6 donne, 6 bici, 11 ruote (la ruota di Blatta-la graziella ci ha abbandonato a 2 km dalla fine..) 2 tende, 1 mappa rispettata, 1 carrellino miranda, 1rapporto amoreodio con i pantaloncini imbottiti = 28. La luna ci ha portato fortuna

sabato 11 agosto 2012

la partenza come senza ritorno

meno una dalla fine.
fine delle corse in bici, dell'aria in faccia e della leggerezza.
forse no.
se  fosse per noi, dopo Campotosto in abruzzo, si potrebbe ripartire per Lecce e poi tornare su, se solo su non ci fosse da fare della salita.
La voglia di scoprire, di trovare chissa chi e chissa cosa alla tappa successiva, decidere dove sostare per ricaricare corpo ed energie, sentire i crampi della fame, il contare le compagne di viaggio come un cane da gregge e sorridere dentro e fuori nel vederci tutte e sei conquistare la strada, l'adrenalina del pedalare, la libertà del pedalare, il volare nel pedare, l'elogio alla lentezza e semplicità che non vorresti finisse mai.
perchè poi arriva settembre, risultati di esami in attesa, affitti da pagare e non sapere come pagare, cv da inviare, incertezze e facce lunghe.

no questo bigatour noi non vorremmo proprio che finisse domani.
domani dove a giulianova ci dicono che forse c'è uno striscione ad accoglierci.

perché ci vorrebbe un biga tour per ogni persona al mese.
perchè in generale in questa vita ci vorrebbe più leggerezza e spensieratezza consapevole, più aria in faccia, più natura.

e come si fa dopo i monti d'abruzzo? vedremo.
che a noi ci era già mancato pedalare per un giorno di sosta.

"vivere il ritorno come cambiamento, la partenza come senza ritorno".

despuès



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