Chi siamo?

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Una domenica pomeriggio, tornando verso Bologna per gli stradelli guelfi, godendo del paesaggio, pensammo: “come sarebbe bello fare queste strade con le nostre bici”. Ci siamo guardate negli occhi: in quell'istante è nata l’idea del bigatour. Siamo 6 donne del 2012: precarie, flessibili, senza soldi, artiste, ciapinare, più vicine ai 30 che ai 20, abitiamo a Bologna, ma non siamo tutte bolognesi, e ci siamo trovate un po’ per fortuna, un po’ per caso, un po’ in un b.u.c.o. Usiamo la bici quotidianamente come mezzo di spostamento, crediamo in una vita con spirito sostenibile, non abbiamo soldi per fare grandi viaggi, per comprarci le bici da corsa e per pagarci l’acquagym e la palestra che ti fanno il culetto sodo ogni mese. Così partiamo con grazielle e bici da città, con poche cose ma molto entusiasmo, nel mese più caldo sì, andando a trovare genitori e amici, all’avventura, cantando, per strade ciclabili e sostando in campi di contadini con frutta. 6 donne, 6 bici, 11 ruote (la ruota di Blatta-la graziella ci ha abbandonato a 2 km dalla fine..) 2 tende, 1 mappa rispettata, 1 carrellino miranda, 1rapporto amoreodio con i pantaloncini imbottiti = 28. La luna ci ha portato fortuna

sabato 6 ottobre 2012

Al polso una catena...

...di bicicletta.

Ieri sera abbiamo ringraziato al b.u.c.o. chi ci ha supportato/sopportato/ospitato prima durante e dopo il viaggio con una cena preparata con molto amore.

Nulla in confronto a quel che abbiamo ricevuto e che ancora ci fa brillare gli occhi.

A sorpresa sono arrivati dei timbri e degli stencil.
A sorpresa è arrivata una torta con le bici disegnate.
A sorpresa è arrivato un braccialetto a testa fatto con una catena di bici: una bici speciale, quella di Claudio che si è fatto tutta l'Italia su due ruote.

Grazie Claudio, questi braccialetti serviranno a ricordarci i km, la leggerezza, la lentezza ma soprattutto servirà a ricordarci...
che la catena è un po' come l'amicizia.

E' un ingranaggio fatto di tante parti e se si rompe un pezzo, cade tutto.
Che è delicata e la devi trattar con cura e, se a volte cade, la devi tirare su ungendoti le mani: se no rimani fermo.
Che se fa rumori devi tirarla bene, né troppo se no si spezza, né troppo poco se no cade: cercare l'equilibrio giusto.
E poi se la catena è su, per continuare a farla andare bene va tenuta con riguardo, pulita facendo girare i pedali, a volte anche all'indietro, così che l'olio possa arrivare dappertutto, anche fino al cuore.
Poi, se il cambio è quello giusto e la catena è su, puoi arrivare dove vuoi.

Al polso abbiamo molto di più di un pezzo di catena.

Foto del prezioso Gaetano Chiodini

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